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Rotta per Cait, la nuova "Via della Seta"

Intervista esclusiva all'Alto Commissario per gli Affari Economici

Il moto espansivo federale non si ferma, ora che i rapporti con Cait sono stabili e la rotta per quella parte di spazio più sicura, si è aperta una nuova frontiera per gli interessi economici dei cittadini federali. Ne parliamo, in una intervista esclusiva, con Siim Kallas, Alto Commissario per gli Affari Economici della Federazione Unita dei Pianeti.

Commissario, da tempo non assistiamo all'apertura di una nuova rotta commerciale stabile sul territorio federale, quanto è importante questa novità?
Vede, l'importanza è dovuta soprattutto alla necessità di sostenere lo sforzo che la federazione stà sostenendo, nel dotare le nuove colonie di mezzi e risorse sufficienti a garantire l'espansione territoriale in corso. L'esplorazione e la colonizzazione sono scopi importanti e prioritari ma non possono prescindere da un adeguato sostegno economico senza il quale rischiamo di procedere in modo casuale e inefficiente.

Gli sforzi in questa direzione sono dunque volti a sostenere le nuove colonie. Le risorse che proverranno dalla rotta saranno destinate ai nostri pionieri.

E' proprio così e le porto un esempio su tutti: Nuova Vulcano. un progetto come quello è ambizioso, difficile e oserei dire senza precedenti nella storia federale ma è realizzabile. Dobbiamo assicurare la copertura finaziaria, di materie prime ma anche di reale vivibilità. In passato, precedenti scelte hanno fatto si che alcuni nuovi pianeti diventassero delle "colonie dormitorio", confortevoli, con ampi spazi per tutti ma di fatto, mi passi il termine, senza vita. L'economia è la linfa vitale per un società attiva e dinamica.

Alcuni ritengono, che la maggior parte dei profitti commerciali siano dirottati verso capitoli di spesa che sono molto lontani dagli interessi dei cittadini federali e che la macchina burocratica tenda primariamente ad alimentare se stessa e i suoi apparati. Cosa risponde a queste osservazioni?
Se riteniamo la Flotta Stellare un apparato burocratico, mi creda, non penso sia possibile ribattere con serietà a tali affermazioni. E' evidente che una struttura come quella che ho citato e l'apparato organizzativo civile della federazione, possano apparire pozzi senza fondo agli occhi del cittadino ma i vantaggi in termini di sicurezza e della garanzia di una pace e stabilità nella nostra porzione di galassia non sono in discussione. Dobbiamo anche ricordare tutte le risorse spese per la ricerca scientifica e tecnologica che ha permesso ai popoli membri, di compiere dei balzi in avanti impensabili prima che la federazione fosse costituita.

A proposito di avanzamento tecnologico, è ragionevole aspettarsi che i mondi abitati lungo la nuova rotta commerciale possano sperare in un investimento importante della federazione sui loro territori? Sappiamo che per ora si tratta di settori piuttosto remoti.
Assolutamente sì, anzi, il processo di modernizzazione e potenziamento delle strutture esistenti lungo la rotta commerciale, sarà vitale per garantire che il flusso di commerci e scambi sia attivo, sicuro e migliori in efficenza. La federazione già da tempo stà operando in sinergia con partner privati e enti per adeguare le infrastrutture e questo processo ha portato l'attenzione verso quei territori fin ora lasciati a se stessi. Questa, mi creda, è davvero una buona notizia per i coloni che vivono in questi settori e non solo per i rinnovati servizi e per il benessere che di certo arriverà ma anche perchè crescerà l'interesse a venire a vivere in questi mondi, alcuni dei quali piacevoli e ricchi di opportunità come Galen IV ad esempio; un gioiello ancora incontaminato.

In passato, difronte alla novità e all'ingerenza degli interessi comuni, alcune colonie si sono trovate in contrasto con le politiche federali. Lei ritiene che ci saranno difficoltà anche in questo caso?
Lo escludo nel modo più assoluto. E' noto e innegabile, che non sempre i grandi piani espansionisitici federali siano stati compresi fin da subito dai cittadini e dalle istituzioni locali. Questa volta però abbiamo "fatto le cose per bene", non abbiamo lasciato nulla al caso e i cittadini godranno solamente dei benefici; i possibili disagi sono stati già calcolati e minimizzati. Invito anzi la società civile a confrontarsi con gli organi di governo e i nostri rappresentati sul campo, per segnalare difficoltà e fornire preziosi suggerimenti. La collaborazione è il nostro metodo, non certo l'imposizione autoritaria.

La ringrazio per averci concesso questa intervista.
Io ringrazio lei e i suoi lettori e ricordo che per i dettagli su questo progetto e per quanti siano interessati ad aderire, le istituzioni hanno già provveduto ad istituire iniziative di divulgazione e collaborazione.

Irina Dubinskaya

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