Il fiore della Federazione Unita dei Pianeti
Nuova Vulcano - 5 aprile 2261. Sono passati 100 dalla fondazione della Federazione Unita dei Pianeti ed in molti, già da tempo, stanno tirando le somme di questa nuova alleanza.
Da quella mattina in cui il Dr. Cochrane utilizzò per la prima volta il motore a curvatura, sono passati quasi duecento anni e la sua invenzione è ormai un bene pubblico utilizzato in tutti gli ambiti, sia pubblici che privati.
Sarebbe impensabile, al giorno d'oggi, intraprendere l'esplorazione dello spazio su vascelli generazionali o, ancor peggio, in stasi criogenica. La tecnologia si è evoluta in un modo che i nostri avi potevano solo sognare leggendo libri di fantascienza, abbiamo scoperto di non essere soli in questo immenso universo, abbiamo trovato esseri senzienti molto diversi da noi, ma che con noi hanno posato le fondamenta della Federazione, abbiamo conosciuto nuovi mondi e nuove civiltà e siamo arrivati là dove nessun uomo è mai giunto prima, eppure...
Qui, su Nuova Vulcano, in questo giorno così importante per la storia terrestre, nessuno festeggia.
Sebbene siano un tassello fondamentale per la nostra evoluzione, non ci aspettiamo festeggiamenti dal popolo Vulcan così determinato nella sua logica priva di emozioni, ma anche i Terrestri che si trovano sul pianeta non gioiscono.
I loro pensieri sono rivolti alla ricostruzione di una civiltà che, a causa dell'ennesima follia, ha rischiato di scomparire. Sono passati duecento anni da quando il nostro modo di rapportarci all'universo è cambiato per sempre, eppure il genocidio vulcaniano ci riporta alla memoria i centinaia di milioni di morti della terza guerra mondiale.
Quella che per noi doveva essere l'ultima strage, si è rivelata solamente l'ultima strage dell'era precurvatura, le nostre aspettative furono immediatamente disilluse dalla la sonda xindi ed ora, con l'eccidio di Vulcano, in molti si chiedono cosa è realmente cambiato nelle nostre vite.
Qualcuno ha paragonato la cadenza secolare dei disastri extraterrestri con la storia della Terra, evidenziando come, in epoche remote, le grandi guerre avvenivano con ciclicità centenaria e che molto probabilmente continueremo con questa consuetudine.
Altri chiedono di dotare le navi della Flotta Stellare di maggiori armamenti in previsione di una guerra totale con il popolo Klingon.
Infine c'è chi ha persino palesato la possibilità di uscire dalla Federazione, per evitare di imbatterci in altre razze belligeranti.
Mi rivolgo a tutte queste persone alle quali chiedo di venire qui, su Nuova Vulcano, dove nessuno festeggia l'anniversario delle fondazione della Federazione Unita dei Pianeti, ma dove tutti, uniti, pensano ancora che sia possibile andare oltre, dove ci sono quegli uomini e quelle donne che sanno che è proprio in questi momenti di maggior dolore che noi, razze senzienti, diamo il meglio di noi stessi.
Dove la cooperazione pacifica, la condivisione delle conoscenze e delle risorse, i diritti, la libertà e l'uguaglianza, sono un impulso naturale che farà rifiorire la civiltà vulcaniana.
Qui non ci sono grandi festeggiamenti, ma l'intero pianeta fa omaggio, giorno dopo giorno, a quei principi fondamentali che sono l'essenza della nostra Federazione.
Il Direttore
J. K. Dona