DIARIO PERSONALE DI PEDRO TOMAS DE RUYTER
Data Stellare 10.09.2265
Scritto sul D-Note e trascritto nel Computer di Bordo della USS Genesis
Data: 10.09.2265
Ore: 13.36 Terrestri
Altri tre giorni sono passati. Abbiamo abbandonato il "campo" vicino al mare alieno e alcuni di noi sono tornati a bordo della USS Genesis. Tra questi ci sono anche io. Finalmente ho capito che il rumore erano memorie distanti che tornavano a farmi visita, lo ho capito perché una sera ero fermo vicino ad un oblò della nave a guardare il pianeta e vedevo il mare e ne sentivo il rumore e ne percepivo l´odore. Quindi ho risolto questo mio piccolo mistero personale, erano memorie che mi cullavano ancora prima che io mi abbandonassi poi a loro. Per questo l´essere così distante dal mare non mi turba, perché so che quelle memorie sono dentro di me, quindi me le porto ovunque io vada. Comunque lasciare quella spiaggia è stato un po´ traumatico per me, non lo so, volevo ancora esplorare vedere, ma capisco che gli ordini sono ordini e che se c´è un ordine è per un servizio che è superiore al desiderio di qualsiasi membro dell´equipaggio. Noi siamo sì esploratori, ma siamo al servizio di un´ampia comunità e ciò che facciamo deve essere fatto per questa comunità, triste e piccola considerazione dopotutto, anche alcuni ufficiali superiori sarebbero rimasti molto volentieri su quella spiaggia per un po´ più di tempo, ed invece siamo qua. Per altro nello sgombero del campo vicino alla spiaggia c´è stato un evento poco piacevole per me e per il guardiamarina Kurosawa. Infatti mentre lui tentava di fissare un palo alla jeep io ed un altro cadetto, vuoi la goffaggine, vuoi quello che vuoi, ci siamo lasciati andare ad una sghignazzata, gesto imperdonabile, e che io stesso in realtà ho difficoltà a concepire, che sarò stato fuori di me per qualche istante e mi sono abbandonato a qualcosa che non sapevo ci fosse in me? Sta di fatto che ora bisogna ripartire nella costruzione del rapporto, di nuovo. Certo sto cercando di farmi perdonare, speriamo di riuscirci. Per ora il suo metodo per chiederli scusa è stato a dir poco brillante, ha voluto che scrivessi una relazione, così lavoravo e lui procedeva nella sua esamina delle mie capacità e qualità. Ho cercato di essere il più rapido possibile ed il più completo possibile nello svolgere questa ricerca, so che la ha apprezzata, questo mi fa piacere. Però ho tanto da imparare e molta voglia di farlo, anche perché tenere la testa occupata mi aiuta a non pensare, mi aiuta a non ricordare memorie fuorvianti che potrebbero volermi far tornare indietro al mio mare.. No! Devo stare concentrato, ogni tanto penso che sarebbe meglio essere vulcaniani, capacità totale di controllo delle emozioni, le memorie? Eventi del passato, fine nulla più e nulla meno. Certo ogni tanto forse sarebbe meglio essere come loro, ma il più delle volte la loro rigida disciplina, la considero quasi un difetto, perché provano emozioni, ma non possono lasciarsi andare, tu provi qualcosa, ma non puoi darle lo spazio che merita, certo forse per loro è meglio così, chiederlo ad un umano sarebbe deleterio. Mi sto perdendo in ragionamenti senza capo ne coda, mi sto perdendo nel flusso della mia coscienza. Forse invece è meglio che torni ad essere concentrato poiché bisogna tornare al lavoro.