DIARIO PERSONALE DI GEORGIANA GILLESBIE
Data Stellare 09.10.2264
09/10/2264
USS Genesis, Ufficio ponte 8
In Orbita alla Terra
Non ho bisogno di un amico che cambia quando cambio e che annuisce quando annuisco; la mia ombra lo fa molto meglio. (Plutarco)
Ma se lo faccio io, ovvero non cambio e non annuisco, se Io che metto in tavola ciò che vedo, allora non funziona. Non sono una buona amica, ma solo la psicologa che si prende delle libertà che non le devono essere concesse.
È così che funziona. Oramai lo so da anni, da quando faccio questo lavoro. Ma del resto è difficile che si accetti che qualcuno ci mostri i nostri errori.
Perché spesso l´idea che abbiamo di noi stessi è distorta da ciò che vorremmo essere, ma che non siamo. Ci è difficile accettare il nostro lato oscuro, perché ognuno di noi vuole essere migliore, qualcuno che sia apprezzato e stimato, soprattutto in questo ambiente che richiede sempre un alto rendimento, in cui si è sempre messi in discussione da chi è sopra di noi.
Comprendo e mi aspettavo la sua reazione. Probabilmente sarò io quella demonizzata nella sua testa e nemmeno per un secondo si sarà ancora soffermata a mettere davvero in discussione se stessa.
Ha di fatto tradito la fiducia della persona che diceva di amare, ma la sua giustificazione è stata la paura. Di certo c´era anche quella, forse la causa anche del tradimento è quella stessa paura.
Ma ammetto che l´autocommiserazione per il non aver potuto salvare quello che persone ben più competenti non hanno saputo e potuto fare, mi ha fatto scattare la molla.
Il crogiolarsi in un senso di colpa stupido... è sempre lo stesso quadro e da "amica" non da psicologa, ho deciso di non risparmiare colpi. Avrò sbagliato a pensare che potevo parlarle come avrei fatto con Greg o con Will... Mi evitava da giorni pensando che io ce l´avessi con lei, ma se si fosse sentita innocente avrebbe pensato lo stesso?
Niente, mi devo arrendere all´evidenza che non riuscirò mai a digerire certi comportamenti e che non li posso affrontare come Georgiana, ma li devo affrontare come Dottoressa Gillesbie. Sono stata presuntuosa io, o forse ho sopravvalutato lei.
Spero in ogni caso che con il tempo, elabori le mie parole e che sedimentino nel modo giusto.
Altrimenti pazienza, ci penserà Jon a medicare le ferite che io ho inferto. Spero che riesca ad ottenere più successo di me, senza essere troppo accondiscendente.
Tutto questo in ogni caso è servito a me per riflettere, per mettermi in discussione, di nuovo. Sono stata ore ad osservare le rovine di Persepoli. Forse non così tanto, ma avevo perso decisamente il senso del tempo. Ho respirato l´eternità. Sono scesa nel profondo del mio io e mi sono seduta lì con la mia ombra.
È davvero difficile mantenere l´equilibrio in questo micromondo che è una nave stellare, con le sue regole, le sue dinamiche, a volte distorte. Le gerarchie, le amicizie.
Ed è anche difficile non creare legami che sfocino in sentimenti più simili all´amicizia che semplicemente di rispetto lavorativo. Certo non con tutti. Nel mio caso sicurmente sono pochi e probabilmente si sono già definiti... senza voler limitare le possibilità di ulteriori legami, ma già questa piccola famiglia di amici mi richiede un notevole impegno.
Poi certo... Magari basterà che io sia diretta come so fare, con uno qualsiasi di loro e la storia si ripeterà come sempre.
Ma Non posso esimermi dall´essere quello che sono.
Non mi scuserò per quello che sono.
E poi Ho riflettuto anche sull´altra questione. Credo di capire come si sia sentita Geily nel guardare il volto di Paul, ma forse è più un insieme di come guarda il Remy e Paul in un tutt´uno.
In termini pratici c´è la questione in sospeso con lei. Per quanto possa essere chiusa resta una scia. Nonostante io abbia letto un sincero interesse, è troppo breve il tempo che è trascorso da quella delusione ed è una reazione anche normale essere attratti dal suo opposto.
Io non posso negare l´attrazione ma razionalmente ho impostato troppi freni, perchè questa possa bastare a lasciarmi andare.
Per quanto io abbia detto che una tempesta potrebbe anche non essere negativa, non posso non considerare che sulla nave, le circostanze in cui viviamo, spesso situazione altamente tensive, ci mettono in una condizione di vulnerabilità affettiva. Anche la persona più indipendente, arriva al punto di avere bisogno di un contatto umano, del supporto di qualcuno che condivida almeno in parte interessi, tempo, pensieri.
Queste stesse circostanze potrebbero fuorviare e farci sopravvalutare le persone che abbiamo intorno, circondandole di un aura che forse è solo il riflesso del nostro desiderio di avere intorno qualcuno che meriti la nostra stima, il nostro affetto. Qualcuno che sia speciale per noi e per cui esserlo altrettanto.
"Persepoli è il nostro inizio"
Mi piacerebbe abbandonarmi a questa idea... ma sono troppo realista.
Dovrei concedergli un po´ più di fiducia? Per quanto non sia colpevole di tutta la situazione "triangolo" in cui è stato trascinato, non posso prescindere da essa.
Mi piacerebbe ogni tanto avere quella superficialità che permette di agire senza preoccuparsi delle conseguenze delle proprie azioni. Potrei sempre piangere e disperarmi dopo, lasciando che qualcuno mi consoli.
No. Mi prendo in giro. Non mi piacerebbe.
Georgiana Gillesbie