DIARIO PERSONALE DI LEATITIA LINDEN
Data Stellare 10.11.2268
10.11.2268
Tre giorni di attesa e poi potremo concludere anche questa missione, con una sorta di miracoloso ritorno in vita di due nostri colleghi e l´amaro in bocca per aver abbandonato alle nostre spalle la fonte dell´eterna felicità.
E´ curioso. In questi giorni abbiamo fatto di tutto per provare a strappare via la USS Tripoli dalle grinfie di un pianeta sconosciuto, in grado di agglomerare asteroidi attorno ad un´astronave per motivi che ci apparivano inquietanti e senza dubbio ostili. Invece, forse per la prima volta, la creatura con cui abbiamo a che fare è semplicemente una grande mente ospitata da una struttura planetaria, senza un corpo con cui poter viaggiare nello spazio, ma senziente e, incredibilmente, sola.
La vita di ogni essere mortale è da sempre un affanno all´inseguimento della felicità. Centinaia di filosofi e di religiosi hanno dedicato la loro vita e i loro studi alla ricerca della felicità come bene supremo, talvolta associandola alla comunione con l´una o l´altra entità divina, talaltra all´edonismo sfrenato o al ritiro spirituale distaccato dalle contingenze mortali.
A noi è stato dato il privilegio di trovarcela servita comodamente: felicità quasi eterna, dato che un miliardo di anni è un ammontare che nessun mortale può comprendere. Felicità senza dolore, senza sofferenza, senza vecchiaia o malattia, felicità scaturita dalla nostra mente e resa reale nel sogno.
Chi direbbe di no? Un folle.
Per questo abbiamo dovuto andarcene lontano da questo pianeta: perchè anche a distanza, nessuno è immune al fascino di una vita eternamente felice, anche se non reale. Tanto più chi ha sofferto una perdita, tanto più chi non prova felicità nella sua condizione attuale. Io stessa sto facendo una enorme fatica a convincermi che andarsene è la cosa giusta. Che quello che ho provato, così vivido e concreto, così bello e leggero, così meravigliosamente falso, non è la vita che è giusto vivere.
Non so dire perchè, però. Se anche questa vita reale è in fondo un grande succedersi di casualità, perchè non scegliere, tra tutte, quella che può ristorare per sempre corpo e spirito? Scommetto che più di qualcuno deciderà di restare. E rispetterò la loro scelta. Ci vuole coraggio per andarsene dall´Eden sbattendo la porta. O follia, forse.
«Caro mio, ci sono persone che non potranno mai arrivare in Fantàsia», disse il signor Coriandoli, «e ci sono invece persone che possono farlo, ma che poi restano là per sempre. E infine ci sono quei pochi che vanno in Fantàsia e tornano anche indietro. Come hai fatto tu. E questi risanano entrambi i mondi.»