DIARIO PERSONALE DI LEATITIA LINDEN
Data Stellare 26.06.2268
26.6.2268
War must be, while we defend our lives against a destroyer who would devour all;
but I do not love the bright sword for its sharpness, nor the arrow for its
swiftness, nor the warrior for his glory. I love only that which they defend...
J.R.R.Tolkien
Questa notte ho rischiato di commettere un grave errore. Per lunghi attimi, ho spazzato via i frammenti di Federazione che avevo ricostruito con pazienza e cura, scegliendoli uno a uno.
Li ho gettati via tutti e ho raccolto quelli che avevo escluso. Taglienti come lame, feroci come belve, spietati come cecchini nel buio, gelidi come l´eterna oscurità siderale.
La guardavo e non provavo nessuna pietà. Solo rabbia, per quel che rappresenta, per quel che ha subito e inflitto, per le vite che ha spezzato, per le lettere ai familiari con i pii elogi del lavoro svolto, per chi dei miei compagni è in infermeria sull´orlo dell´abisso tra vita e morte. Ma soprattutto, ho provato rabbia per la pietà altrui. Avrei voluto gridare.
Poi un improbabile angelo ha speso qualche parola con me, mentre io spendevo qualche parola con me stessa, cercando di capire. Non posso dire di essermi svegliata stamattina con le idee più chiare, ma almeno ho evitato di ferirmi le mani con quei frammenti senza ritorno.
Ciò che temo è che, man mano che l´esperienza temprerà il mio animo, avrò le mani sempre più callose e sempre più tolleranti verso ciò che ferisce. Questa vita ti cambia, quante volte l´ho detto e scritto? Quante volte l´ho sentito dire? L´ho accettato, ma non so fin dove mi cambierà e di questo ho paura.
<supplemento>
Forse è la prima volta che discutiamo senza trovare un accordo. E´ la prima volta che te ne vai senza guardarmi in faccia. E che mi suggerisci di parlarne con qualcun altro. Non l´accetti, vero? Te l´ho letto negli occhi già ieri sera, quando la guardavi. Non accetti che si possa scegliere di morire, invece che di vivere come mostri, uguali a noi stessi solo per il guscio che ci ricopre.
Imparerai anche tu ad accettare le ferite sulle mani. I calli vengono a tutti, amore mio, e le tue belle mani da dottore non ne resteranno immuni. Purtroppo.