JUST A MAPLE LEAF...
Data Stellare 22.04.2268
<composto su dispositivo portatile>
ADLIVUN 2.0.
E´ successo ancora.
Me lo avevano chiesto oltretutto neanche troppo tempo fa, quei due cadetti della sezione.
Ha mai visto morire delle persone?
Beh... dopo la classe miranda dell´ultima volta... è toccato ad una classe hermes.
We can be heroes... just for one day.
Recitava così una vecchia canzone... ma noi non siamo eroi.
Almeno a sto giro li abbiamo recuperati quasi tutti.
Non tutti.
Ho ancora impresso nella retina il messaggio di Emily che mi ha detto di non aver trovato il Capitano della Revere a bordo.
Altre vite, storie, racconti, affetti, emozioni, sentimenti... dispersi nello spazio.
Affidati all´adlivun appunto, quel concetto di aldilà inuit che mi sembra più corretto rispetto a quello della cristianità.
Una battaglia assurda, tra asteroidi, navi, campi di forza e fallout nucleare spaziale.
Obiettivo secondario andato a pu***ne. Ma chissene. We´re still alive.
E sono a scriverlo in una caffetteria di questo fungo di m***a quando potrei cercare di mettermelo alle spalle.
Non ci riesco.
Ci sono riuscita a tratti ieri sera, trasportata dal nervoso per il fatto che sono riusciti a dividermi da Emily in questo schifo di alloggi multipli. E non gli contesto la formula, del resto se ripenso ad alcuni bivacchi fatti con Canada Parks... è già tanto avere una branda.
Ma perchè siamo troppi. C´è quella simpaticona di Emersyn Newsom, il dottor Zhilex con due strani animali... Peter ed il suo concetto spaziale di disordine perenne.
Alejandro mi ha appena detto che dovrebbe durare solo un paio di giorni la nostra sosta qui, mentre riparano la Genesis, uscita malconcia dalla battaglia... mi sembrava di comunicare coi telegrammi! Lo spero perchè ho bisogno della mia tana... ho bisogno che Emily suoni.
Credo di esserne diventata dipendente.
Le ho fatto una sorpresa per la sua promozione prima della battaglia, regalandole un ciondolo a forma di tastiera di pianoforte. Ho ricreato nei limiti del possibile l´atmosfera che c´era a San Francisco quando mi portò a cena dopo il passaggio a Guardiamarina.
Sai computer, si lamentava di avere avuto solo promozioni di m***a. Ho risolto no?
Ho messo su lo stesso vestito e tutto l´amore di cui l´universo è capace. Ho vinto la paura di questo postaccio e ho cercato tutto il pomeriggio il regalo ed una buona bottiglia.
Le è piaciuto... ha suonato per me una cosa bellissima... E abbiamo fatto l´amore sul pianoforte. Ma ancora non si è lamentato nessuno. Bene.
Uff scrivo da schifo oggi.
Ieri sono tornata in quel buco dove sono stata arrestata. Avevo giurato di non metterci mai più piede ma... sai computer, quando c´è di mezzo lei, che riesce a far si che tutto cambi, vero?
Avevamo bisogno di un po´ di tempo di svago.
Solo che... a volte ho l´impressione di non riuscire a tenere il passo di Emily e Meredith su certi discorsi.
Hai presente come ci si sente da bambini quando gli adulti parlano di cose, facendo fatica a seguirli? No, non ce l´hai presente. Io si.
Mi sento un po´ scema. Non mi è mai importato nulla di essere quella diversa trattata come se non ne capisse.
Beh ieri si, per un po´. Perchè? Perchè in un branco è pericoloso tenere uno dei membri all´oscuro di certe cose. Ma devo smetterla ed abituarmi all´idea di essere una persona.
E le persone non sono animali, sono diverse.
Perciò ho sempre amato gli animali. Nella loro selvaticità sono in grado di riconoscere senza costrutti cosa è bene e cosa è male per loro. Non si creano problemi o castelli mentali. Ho avuto l´illusione di essere come loro.
Avrei voluto ridurmi da fare schifo ai vermi, come ai vecchi tempi del Bear´s Paw di Yellowknife.
Però no. Ho frenato al terzo bourbon, quanto bastasse per farmi andare su di giri.
Non potevo prendermi il lusso di perdere il controllo lì dentro, con lei. Qui accadono cose ed io devo proteggere lei ed i miei amici.
Ci ha raggiunto Valerie dopo, ricordo di aver scherzato con lei su quel posto... però credo di aver detto qualcosa di troppo tagliente per lei. Devo ricordarmi che lei risponde alle domande retoriche, tipo quel "posso avere la vostra attenzione" di qualche tempo fa... non posso lasciarmi troppo andare, rischio di far male e non se lo merita.
Ah, Nathan a momento si faceva pestare da Gloin, gli ha insultato la madre.
Già. Quel ragazzo riesce sempre a farci distrarre dal contesto originario. Ma perchè?
Poi bho, credo sia un po´ fissato co Meredith.
"Hai uno sguardo incantevole"... è innegabile, ma ieri era silenziosa e strafogava patatine, my friend, che stai facendo? Non te ne accorgi proprio che la infastidisci e basta?
Non credo sia un cattivo ragazzo, ma a volte non lo capisco davvero... bho, magari a modo suo doveva passare oltre la devastazione dei giorni scorsi... ci starebbe tutto, in effetti era al timone mentre io giocavo all´allegra centralinista insultando gente a caso.
Hanno insultato il mio micio e mio papà... già... credo che ne riderebbe, insultato da Romulani. Ma figurati...
E quindi ha insultato Gloin. Tutto il tempo a parlare di lavoro... però Gloin mi ha dato della pistolera, mi è piaciuto.
Da quello che ho capito ai Tellar piace insultare e prendersi a parole con gente e per questo li adoro. Però le mamme...
Chissà come sta la mia. Non ho mai accettato o fatto caso al fatto che potesse mancarmi.
Eppure, dopo aver respirato l´aria di casa di Emily, conoscendo quella cara donna di Anne... mi chiedo spesso come stiano le cose davvero.
E da quando ho deciso di reincontrarli insieme a lei, di tornare sulla Terra non se ne parla.
Anzi...
Ho perso il conto degli anni passati dall´ultima volta che l´ho sentita. E mi odio per questo, anche se hanno scelto loro di non volerne più sapere di me.
Perchè mi odio? Perchè sono grata alla Flotta, nonostante ci abbia fatto soffrire, per avermi fatto incontrare Emily... perchè ieri all´arrivo, davanti a tutto il dolore tra morti, dispersi e feriti, l´unica cosa che sono riuscita a fare è stato arrabbiarmi perchè ci hanno diviso gli alloggi.
E mi odio perchè io adoro ora essere così. Quindi forse non mi odio davvero... forse è ancora il bourbon che cerca di difendersi dal caffè.
Sai cosa? Io credo che quella bambina che ho tenuto avvolta nel permafrost abbia un po´ voglia di sentirsi bambina. E ragiona da bambina.
Ma non posso lasciarle fare come vuole. Nanuq è forte e resta forte. Nanuq deve proteggere anche lei dal mondo esterno.
Posso però tenerla nel branco. Anche se mi fa un pochino male quando si tende ad escluderla come è successo ieri. Ma Meredith è una riservata, come del resto io... ci sta che non abbia voluto rispondere e che abbiano voluto tenere per loro la risposta a quella domanda che una bambina curiosa ha fatto. Del resto so benissimo di essere arrivata solo di recente nelle loro vite, non ho il diritto di sapere ogni cosa...
La bambina abbraccerà e vorrà comunque bene a tutti.
Credo...
Io sto bene, ma mi fa sentire un po´ sciocca. Bho, probabilmente sono ancora frastornata dagli eventi recenti.
Meredith è andata a bersi una cosa con quel tenente Jean Guy Pepper della Comando, sostituto procuratore di qualcosa, ho lasciato veramente perdere nel capire di cosa si occupi in ambito giurisprudenziale. "Non faccia mai l´errore di sminuirsi".
L´ho apprezzato in realtà.
Credo comunque che lui e Mer si conoscano già da tempo. Considerando il fatto che lei è a bordo da una vita, è probabile. Almeno le parolacce in quebecoise le conosce e può usarle!
Conoscendo i frog del Quebec spero solo che abbia gusti diversi in fatto di bere. Ma non è detto che le cose coincidono... per me rimangono due versioni diverse del logo della pepsicola.
Il fatto che passino del tempo fuori servizio è buono, evidentemente Meredith riesce a togliersi quell´alone di silente mistero che aveva messo su ieri sera. Magari le farà più piacere passare del tempo in compagnia di adulti, visto che io rischio di essere troppo fanciullesca... cioè, lei ormai mi ha visto, non posso fare la gnorri.
Okay mi sto ingarbugliando in un discorso scemo. Sarà il risveglio, sarà il fatto che penso ancora ai colleghi lasciati per strada...
Phantom faces at the window,
Phantom shadows on the floor,
Empty chairs at empty tables where my friends will meet no more.
Oh my friends, my friends don´t ask me
What your sacrifice was for
Empty chairs at empty tables
Where my friend will sing no more.
La semplicità con cui si muore, sparendo nel nulla, è disarmante.
Io spero che ammiragli e soci si rendano conto, quando pensano alle idiozie da salotto, contro cosa combattiamo, anche mentalmente, nelle nostre umili esistenze, ogni giorno.
Scrivo lettere piene di amore di solito, lo so.
Sarà l´emicrania, sarà un po´ tutto.
Un´altro stallo, scarno, nel sacrario di Flotta. Altre lettere che partono e raggiungono case, rovinando esistenze.
Ricordo ancora il giorno in cui ricevemmo la nostra.
Luke Jones, disperso... con quella stupida medaglietta di metallo. Anche io ho un ciappino per l´uniforme ora... che fo**uta ironia.
Ma lei c´è. E quindi l´inverno se ne sta lontano.
Finchè lei c´è, sento di poter passare su tutto. Davvero.
L´ho messa a letto ubriaca, mi sono sentita davvero felice per questo.
Biascica nel comunicatore implorando per del caffè. La adoro.
Non posso non pensarti e nel pensarti diventare soffio tra i tuoi capelli. Ogni giorno, con quel perenne sentimento di attesa di vederti e sentirmi tua.
Non lasciare che io passi se non è tempo. Mi prometto ai tuoi giorni come la venticinquesima ora.