Diario personale di Raen Ooruki
Data Stellare 29.09.2267
<nota video su D-Note personale, file in cartella criptata>
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...<dopo un paio di bip, il volto di Ooruki compare, evidentemente registrato dalla fotocamera interna del d-note. Intorno a lui quella che sembra la cuccia del suo alloggio, nessun rumore di fondo intorno a lui. Probabilmente è solo.> Dopo il primo esperimento così inutile pensavo di non archiviare nient´altro in questa cartella personale...ma come ho suggerito ad un tizio ieri in infermeria, alla fine fa bene parlare di ciò che frulla per la testa. Altrimenti tra queste paratie si rischia di comprimere tutto, anche i sentimenti...finiremo per diventare tutti dei ghiaccioli come i vulcaniani, con il loro thè puzzolente e quelle c**** di meditazioni notturne...ma non voglio lamentarmi delle abitudini di Varek <sospira>.
Data stellare 29 settembre 2267 <sospira di nuovo> sono ormai un membro effettivo dell´equipaggio della USS Genesis. Non che prima non lo fossi, ma adesso sono qui...insomma, con il mio vero nome, la mia divisa, i compiti in infermeria. Sono qui nel mio ruolo di medico, finalmente <un breve sorriso spunta di fronte alla telecamera> il capo sezione mi sembra un tipo in gamba, non mi ha messo eccessive pressioni ma sembra che abbia fiducia nelle mie capacità. La cosa mi entusiasma, in un certo senso: qui posso davvero essere utile ad uno scopo, in fin dei conti, anche se finora ho solo fatto delle semplici visite routinarie ai nuovi imbarcati sulla nave.
Siamo in orbita intorno a Sol III... <per un momento inarca un sopracciglio> in realtà ce l´ho messa io la nave in orbita intorno a Sol III, il che è ancora più sorprendente...penso che il sottotenente Smith abbia voluto mettermi alla prova quel giorno, anche se non si trattava certo di un simulatore...ad ogni modo, credo di essermela cavata su quella scomodissima poltrona in plancia. Sto portando avanti il mio tirocinio su questa nave, ormai credo di non essere lontano dal suo completamento. Non so se mi promuoveranno al rango di ufficiale...devo ammettere che non sono eccessivamente teso all´idea. Entusiasta sì...ma non sento quella tensione che pensavo di dover sentire a questo punto. Forse voglio davvero mettermi alla prova, vedere cosa posso fare su questa nave.
<si stende su quella che evidentemente è la sua branda, l´immagine balla un po´ poi torna ad inquadrarlo, un braccio dietro la nuca, le labbra arricciate in una smorfia pensierosa> l´equipaggio in buona misura è simpatico...e dico in buona misura perché ci sono anche tipi come Varek che sembrano avere un palo infilato su per il c***, ma alla fine è la sua natura: un vulcaniano, per quanto tenti di coinvolgerlo e di farlo sciogliere un po´, rimarrà sempre, tendenzialmente, un ghiacciolo dalle orecchie a punta.
<breve pausa, sembra guardarsi intorno, poi torna con gli occhi chiari rivolti all´obbiettivo> ho imparato a conoscere meglio il cadetto Mitchell... <breve pausa> Joan <altra brevissima pausa> il suo nome è Joan...lo ritengo un gran bel nome, ha un che di dolce e di musicale. <sembra issare per un istante il soffitto, quindi torna a guardare in camera> mi piace, è proprio una bella persona. Certo, è anche una bella donna e questo non guasta di sicuro <si lascia sfuggire un sorriso> però...mi sembra una persona pura, buona. È sicuramente molto gentile e anche molto preparata nel suo lavoro: è una biologa, mi piace parlare di scienza con lei, la vedo molto presa e...emozionata quando parla del suo lavoro <sembra come riflettere un istante> siamo usciti insieme, qualche sera fa. Siamo sbarcati a Londra...non ci ero mai stato, come in fin troppi luoghi qui su Sol III se si fa eccezione per l´accademia. Abbiamo preso un drink...un...un aperitivo l´ha chiamato...e poi siamo andati sulla grande ruota panoramica sulla riva del Tamigi. <stringe le labbra tra loro, il labbro inferiore che viene morsicato debolmente con fare riflessivo> ...ho avuto voglia di...ma solo per un momento, quando eravamo in cima...e questo non va decisamente bene...non so cosa mi stia succedendo. <pare quasi preoccupato> mi ha ricordato Alia in molte cose, e questo non mi aiuta affatto. Per la prima volta da quando è...successo...ho sentito un po´ di nostalgia di casa. Forse è aver trovato qualcuno che ha condiviso il mio dolore, anche se in maniera diversa.... <scuote il capo> non devo illudermi, rischierei soltanto di aggiungere un´ulteriore delusione a ciò che sto espiando...nemmeno lei potrebbe comprendermi se sapesse...
...ok, per oggi basta. Decisamente basta...
<l´immagine sfarfalla un po´, viene inquadrato per un momento il soffitto dell´alloggio, poi schermo nero>
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Fine nota criptata