APPUNTI DI VALERIE O'BRIEN
Data Stellare 23.09.2267
Bozza della relazione da inviare al comando
SECLAR 4
RELAZIONE CIRCA LE OPERAZIONI DI INTELLIGENCE SU H´KER 473
Durante la missione sotto copertura sul cargo Val-Eirs, io e il sottotenente Smith (entrambi ancora guardiamarina) riuscimmo a ricevere dal corvaliano Prat la proposta a entrare in un non meglio specificato "affare" in cambio di una prova: avremmo dovuto perpetrare un attentato con esplosivi al mercato dello spazioporto di H´Ker 473, ai danni del venditore di Gagh con il quale Prat era stato visto litigare pochi giorni prima. Non ci vennero forniti molti particolari circa le motivazioni dietro il "lavoro", in quell´occasione, ma Prat definì il mercante un "truffatore". L´operazione avrebbe dovuto essere portata a termine in modo che il proprietario del banco di fianco a quello del Gagh vedesse l´esplosione. Il corvaliano Prat era il capo della sicurezza per conto del primo ufficiale Siren, una vulcaniana (poi rivelatasi romulana) coinvolta in varie attività sospette, che sembrava comandare la nave al posto del capitano Sraq´no Lasa, un boliano pavido e senza reale potere decisionale. Prat era evidentemente il braccio destro di Siren e un´alleanza con lui avrebbe potuto aiutarci a far luce sulle attività sospette della falsa vulcaniana, quindi accettammo, anche perché, date le nostre identità di copertura, sarebbe stato meno sospetto accettare il lavoro e poi fingere di non essere riusciti a portarlo a termine, piuttosto che rifiutare. Se avessimo avuto a disposizione qualche microspia da nascondere nei punti strategici a bordo della Val-Eirs (plancia, sala mensa, sala teletrasporto) e una squadra di supporto a cui inviare le registrazioni così ottenute per le necessarie analisi, avremmo potuto raccogliere informazioni dai mercenari corvaliani e dai romulani Siren e T´Sok in modo più semplice. Un disturbatore avrebbe potuto impedire facilmente ai sensori interni del cargo di rilevare le cimici. Sfruttando i difetti trovati nella rete ODN della Val-Eirs, avremmo potuto anche tentare di inserirci nei sistemi della nave, allo scopo di registrare le comunicazioni subspaziali inviate da Siren alla Base Stellare 23 prima che venissero criptate, ma il tempo a disposizione era poco, purtroppo, come il personale tecnico a disposizione.
Avremmo portato a termine il lavoro affidatoci da Prat solo se prima fossimo riusciti a trovare il modo di salvare - con discrezione - la vita del mercante, ma non avevamo ancora gli elementi necessari per poter formulare un piano soddisfacente. Per ottenere gli esplosivi che ci servivano, Prat ci consigliò di affidarci a un suo contatto in superficie: il mercante d´armi Q´Rat, che ci propose tre ordigni differenti, l´unico interessante dei quali era dotato di un sistema di teletrasporto d´emergenza in grado di estrarre una persona dalla posizione della bomba verso il remoto (a patto che l´operatore si trovasse a una distanza massima di 50 metri), oltre a un vitale sistema di contenimento dell´esplosione tramite campo di forza (con raggio regolabile da un minimo di 1 metro a un massimo di 20 metri) che ci avrebbe permesso di evitare danni collaterali tra i civili al mercato. Il prezzo dell´ordigno in questione superava di molto il nostro budget ma, per fortuna, Q´Rat ci diede un´alternativa: in cambio della bomba, ci propose di aiutarlo a salvare sua figlia Tia, recentemente rapita da ignoti. Ci sarebbe bastato fornire la posizione della ragazza. Accettammo. Q´Rat disse che sospettava di Obaga, un criminale locale a cui doveva dei soldi, e ci indirizzò da Ah´ma, un´amica di Tia e l´unica testimone del suo rapimento. Riuscimmo a ottenere la fiducia di Ah´ma, che ci raccontò che Tia era stata catturata da due umanoidi incappucciati, che l´avevano poi portata via a bordo di una navetta grigia con due strisce verdi sulle fiancate e uno "strano simbolo" dello stesso colore dipinto sul davanti. Durante la colluttazione tra Tia e i rapitori, Ah´ma aveva potuto anche notare che uno dei due umanoidi aveva la pelle verde. La ragazzina sembrava sinceramente scossa e non sembrava avere alcun motivo di mentirci, quindi non ci fu difficile crederle. Il giorno successivo, durante un sopralluogo allo spazioporto, trovai una navetta che corrispondeva alla descrizione e la fotografai con discrezione. Il simbolo dipinto in verde era chiaramente una costellazione, ma non c´era modo di capire quale fosse (o a quale cielo appartenesse). Andammo a parlare con Obaga il robivecchi e, dal momento che si vantava per il "controllo" che era in grado di esercitare sulla "sua" zona e sembrava pertanto sentirsi un po´ troppo al sicuro a casa propria, ebbi l´idea di farci passare per emissari del sindacato, inviati a indagare su operazioni per le quali "i capi" non avevano ricevuto il dovuto. Promettemmo anche supporto alle attività criminali di Obaga, in cambio del suo aiuto. Il tentativo si basava sulle informazioni che avevamo ottenuto fino a quel momento. Andò bene, perché Obaga sembrò spaventarsi e ci raccontò che aveva organizzato il rapimento di Tia con dei criminali orioniani, a causa dei debiti che Q´Rat aveva accumulato. Avremmo potuto piazzare delle microspie a casa del robivecchi o addirittura microfonarlo e fargli organizzare un incontro con gli orioniani, dal momento che ormai ci eravamo assicurati la sua collaborazione, ma non avevamo né l´attrezzatura necessaria, né il tempo. Fummo fortunati, perché Obaga riuscì a ricordare solo in un secondo tempo che i rapitori parlavano tra loro di un luogo chiamato "Freccia". Andammo alla torre di controllo dello spazioporto per ulteriori indagini sulla navetta descritta da Ah´ma e, corrompendo un impiegato con 3000 darsek, riuscimmo a consultare il registro navale. La navetta dei rapitori si rivelò essere la navetta di servizio di una nave orioniana chiamata "Freccia di Velaa", ancora in orbita intorno a H´Ker 473. La Freccia è una costellazione del cielo di Orione. Prat cominciava a mostrarsi impaziente e quindi decidemmo che l´attentato andava portato a termine al più presto. Andammo da Q´Rat con le informazioni che avevamo ottenuto e lui ci diede l´ordigno. Offrimmo anche il nostro aiuto per il salvataggio di Tia, che il mercante d´armi purtroppo non accettò. Nonostante il fallimento del tentativo di salvataggio di Tia da parte di Q´Rat, a cui riuscimmo a porre rimedio su Irveanatis in un´operazione successiva, ritengo che il risultato dei nostri sforzi sia stato accettabile, data la scarsa attrezzatura a nostra disposizione.
Organizzammo rapidamente un piano per far saltare il banco del Gagh e fingere la morte del mercante: il signor Smith avrebbe portato l´ordigno al banco e poi si sarebbe allontanato di pochi metri, molto velocemente. Il mercante sarebbe stato teletrasportato e subito stordito da un colpo di phaser sparato dalla sottoscritta, nei pressi della navetta di servizio della Val-Eirs, pochi attimi prima dell´esplosione, che sarebbe stata limitata a due metri di diametro dal campo di forza. Il signor Bianchi, a distanza di sicurezza, avrebbe nel frattempo distratto l´attenzione del proprietario del banco di fianco a quello del bersaglio, per non fargli notare il teletrasporto. Il signor Ooruki si sarebbe occupato della cassa in cui nascondere temporaneamente il mercante e a mantenerlo in salute, mentre il signor Ogowe di affittare un appartamento in cui poterlo tenere fino alla partenza del nostro cargo. Il banco saltò senza problemi. Caricammo il mercante sulla navetta, stordito, e lo portammo all´appartamento, dove lo tenemmo nascosto e al sicuro per tutto il tempo necessario. A causa dei dubbi di Siren non riuscimmo a ottenere quanto speravamo da Prat, nemmeno dopo averlo salvato da Nek, ma aver conquistato la fiducia del corvaliano ci permise, in seguito, di scoprire la natura del contenuto delle fiale di tossina, oltre a importanti indicazioni circa l´attentato pianificato su Irveanatis. Se avessimo avuto a disposizione un´attrezzatura migliore, avremmo potuto probabilmente scoprire il piano di Siren molto prima (e con minor sforzo). Con la maggiore comprensione del contesto che ci sarebbe stata concessa dalle indagini che avremmo potuto svolgere tramite le microspie, avremmo potuto sfruttare meglio le occasioni a nostra disposizione e ottenere così risultati più soddisfacenti, correndo meno rischi e compiendo azioni più mirate ed efficaci, sfruttando nel modo migliore il poco tempo a disposizione.
In fede,
SOTTOTENENTE VALERIE O´BRIEN - USS GENESIS