DIARIO PERSONALE DI EMILY GALLAGHER
Data Stellare 18.08.2267
Hey Ciao...
Si dice CIAO ai morti? vabbè non puoi nemmeno mandarli a fan**o quindi suppongo si possa dire quello che si vuole.
Sai ? io mollo.
Spero tu non ne abbia a dir qualcosa ma io mollo e stavolta nessuno può dirmi nulla, proprio nulla.
Non è perchè me l´ha detto Meredith, le do ragione ma non è per quello. Ho vissuto questi mesi cercando di sopravvivere alla tua mancanza ed invece per l´ennesima volta, la seconda ad essere precise, ti mollo io.
Stavolta mollo il pensiero fisso e tremendo di voler capire il perchè delle cose, mollo il mio assurdo senso di colpa che mi impedisce anche di respirare e mi fa vomitare la cena quasi ogni giorno da quando quel fascicolo è stato aperto.
Vorrei poter chiudere in pace la questione e abituarmi alla tua assenza da questa vita, non dalla MIA vita ma dalla vita in generale, perchè sei stata così cretina da dire addio al tuo futuro e anche ora vedi? non riesco a non fartene una colpa anche se forse nemmeno è sicuro che ti ci sei ammazzata da sola. Ma sono arrivata al punto che accetterò la cosa come viene, in ogni caso non ti ho uccisa io.
Ho avuto sempre lo stesso incubo ricorrente in questi giorni, in questi mesi: Sono in alloggio che suono al pianoforte, ho un foglio pentagrammato davanti a me, è bianco, tutto da scrivere.
Ed Io sono li che suono e compongo, tuttavia, ad un certo punto, mentre suono sento le dita bagnate e scivolose, abbasso lo sguardo e noto che è tutto pieno di sangue, le mie mani, la tastiera, le corde.
Tutto gronda sangue, più suono, più ce ne sta. Più io non riesco a smettere.
E suono, suono ancora, suono come non ho mai suonato perchè non basta conoscere uno spartito per suonare, non basta leggere le note per suonare. Ma quel sangue diventa troppo e i tasti non suonano più, il loro tono diventa ovattato, la melodia strozzata ed io li muoio.
Lo percepisco chiaramente, si riapre a ferita sulla pancia e piano piano mentre suono, sento freddo e muoio.
Sono stanca. Ho lottato troppo contro me stessa e sopratutto contro di te, una lotta inutile se ci pensi.
Ho difeso quello che provo per Meredith con le unghie e con i denti quando ho saputo che avrebbero letto i tuo diari e che mi avrebbero interrogato e chiesto cose.
Non l´ho fatto perchè spero che lei un giorno di questi venga incontro a me correndo, al tramonto dei soli di Risa, magari al rallenty e con sottofondo di violino smielato e mi professi amore eterno, Non ci capisco molto di queste cose ma credo che potrei vomitare.
L´ho fatto per difendere LEI, per evitare che anche lei entri in questa storia, che venga coinvolta in qualcosa per cui non ha fatto assolutamente nulla per entrarci. La sua libera scelta di incontrare qualcuno e amarlo. Non voglio faccia schifo anche per lei, non ha colpe. Ogni volta che la vedo mando giù qualcosa, un magone, un qualcosa che non le urlo in faccia, un bacio che non le do fregandomene di tutto.
Ho capito che è quello l´amore, non la conquista, non il sesso, non il puccipucci noioso degli innamorati.
Ma allontanare qualcuno dal dolore a costo del tuo.
Tutto questo però costa ed io non sono Atlante che regge il mondo quindi ho ceduto, come sempre.
Come sempre penseranno che io sia così superficiale da affogare tutto in storie senza senso, che penso solo a farmi chiunque.
La solita vecchia Emily che si prende gioco di tutti e non si mostra mai a nessuno.
E va bene così.
Ovunque tu sia
Tua
Emily.