DIARIO PERSONALE DI LIAM DUDLEY SMITH
Data Stellare 07.08.2267
<Registrazione audiovideo presente nell´indice del diario, non altrimenti visibile nello scorrimento dei file.>
<Riproduzione automatica disabilitata, prima del´avvio del video si vede solo una citazione>
These violent delights have violent ends, and in their triumph die, like fire and powder which, as they kiss, consume.
▷Shakespeare, "Romeo e Giulietta" Atto 2, Scena 6<Caricamento...>
<Compare uno Smith inquadrato a mezzo busto in abiti civili: una camicia grigia chiaro a maniche corte, l´immancabile panama bianco con la fascia blu in testa e a nascondergli gli occhi un paio di aviators da sole. Sembra essere seduto su una sedia a Suraya bay data la spiaggia sullo sfondo, probabilmente ad un locale, dato il chiacchiericcio e le risate che fanno, assieme alle grida di bambini che giocano, da sottofondo alla registrazione audiovideo.>
Ce la faccio? <Chiede, retorico. Alla domanda fa seguire una lunga pausa, spezzata infine da un sorso di liquido ambrato centellinato da un bicchiere che porta nel´inquadratura da destra, ingannando il fuoco automatico a seguire il movimento della sua mano. Si schiarisce la voce, poi, mentre il rumore di un bicchiere appoggiato con una certa incertezza su un tavolino di legno riempie la registrazione.> Ci provo. <Dice, per poi voltare leggermente il capo, con espressione infastidita, quando uno strillo giocoso e particolarmente acuto disturba il microfono del dnote.> Scusa per l´audio, chiunque tu sia <dice, riportando il volto verso la telecamera. Alla frase segue una mezza risata secca ed un sorriso amaro> di certo non tu, Dud. <Aggiunge, andando a riportare il bicchiere nell´inquadratura, come se offrisse un brindisi allo spettatore. O forse a sè stesso?> Questa finisce nascosta e con l´autoplay off. <Dice, fra sè e sè. Una coppia passa alle sue spalle, mano nella mano. Quando le risate dei due innamorati tornano a confondersi con il chiacchiericcio di sottofondo riprende a parlare> Chi l´avrebbe mai pensato che una donna, giovane, bellissima <breve pausa in cui stringe le labbra, piegando per un attimo il capo verso il bordo destro dello schermo, prima di ritrovare la postura e continuare> promiscua <mezzo sorriso> un´orioniana, verde come la nostra bandiera, con una dolce cadenza del Muster, potesse interessarsi a me? <indica se stesso, il gesto è a malapena accennato> Io, te, giochi e niente complicazioni. <Un gesto con la mano sinistra aperta e distesa, come a far scivolar via da un tavolo immaginario le complicazioni a cui accenna> Una Femme Fatale: che male avrebbe fatto, divertirsi un po´? <chiede, di nuovo retoricamente, passa un´altra persona alle sue spalle, che lancia un´occhiata al dnote, ma Smith non sembra accorgersene> Non avrebbe senso preoccuparsi di complicazioni, non da parte sua, al massimo da parte mia, di uomini ne ha avuti, e più giovani, sicuramente più attraenti di me, sarebbe bastato stare attento. <Elenca.> Invece no.
Una notte, due... e prima che me ne rendessi conto era già una ragazza sola, in cerca di qualcuno che vedesse in lei qualcosa di sublime per la prima volta. <Scuote il capo> Quando me ne sono reso conto? Avrei dovuto smettere? <Una lunga pausa, se non fosse per le persone che si muovono sullo sfondo si potrebbe pensare che il video si sia bloccato.> Amici, nessuna complicazione, passati mai successi. <Abbassa il capo.> Erano solo scudi dietro ai quali nascondere le tue paure? <Stringe le labbra.> Ma a quel punto ormai ero già illuso di essere solo un amante affettuoso <alza lo sguardo al cielo, il sole si riflette sugli occhiali.> I must have fallen then. <Dice, a malapena udibile, tanto da far riascoltare due volte la frase a chi sente la registrazione per la prima volta.> E da li in poi, è stato un a lei non interessa, un non voler guardare in faccia la realtà, un sono solo un amante affettuoso, un è meglio così. <Continua a guardare in alto.> Meglio così perché non ha senso chiederti di essere di più, sei... <sospira> piccola, hai una vita davanti, da costruire con qualcuno con cui progettare un futuro, non da buttare con un vecchio che vive con i pezzi di quella che ha gettato. <Riabbassa lo sguardo sulla telecamera> vuoi vivere, non essere una matrigna, e... non sei ancora pronta per esserlo. <Un mezzo sorriso amaro.> Scusa, da che pulpito eh? <Distoglie lo sguardo verso un punto dietro la spalla destra dello spettatore, angolando il capo di conseguenza.> Ho già pensato a me stesso, e messo da parte la mia famiglia, una volta, so che non potevo permettermi di farlo prima come ora. <Sospira> La bugia peggiore è stata credere di mostrarti che affetto ed intimità sono veramente sublimi solo quando diventano una cosa sola, ed esserlo diventato con te, solo per spezzarti il cuore alla fine.
<Passano minuti con chiacchiere attutite, bambini che corrono sullo sfondo e rumori di bicchieri, interrotti solo da qualche sorso di liquore, dal rumore del vetro che incontra il tavolo.>
L´illusione più sciocca credere che l´avresti fatto te. <Smith riporta lo sguardo sulla telecamera.> Le cose tra di noi cambiano, forse è la prima volta che affronto il cambiamento con il giusto timore. <L´inquadratura si muove leggermente.>
<Fine registrazione audiovideo.>