Il JAG e la sintassi
01-05-2022
Per il contest "Che Ricordi Hai" dei 18 anni di Star Trek Genesis, Barbara ci racconta della vita di Kilakat.
Anche tu hai fatto da bersaglio? Condividi la tua esperienza!
Se anche tu vuoi scrivere un articolo sulla tua esperienza su Genesis, manda un email con il testo a staff@starkgenesis.it
Io sono finito su Genesis più per il JAG che per Star Trek.
So che è una cosa dura da ammettere e da riconoscere, ma devo farci i conti e, dopo tutti questi anni, forse è anche il caso di dichiararlo. Chiarisco anche subito che Star Trek ha nel mio cuore un posto irraggiungibile e speciale, non c’è dubbio. Altro che avvocati in divisa. Tuttavia sono pienamente un figlio di TNG, quindi non certo innamorato di uno Star Trek di pura azione: per me Star Trek è Una vita per ricordare o La misura di un uomo, è Data, è Picard, è dialogare prima di sparare e prendere a pugni. Aggiungiamoci la suggestione dell’altra serie TV, aggiungiamoci una passione smodata per la politica da fiction (chi ha detto West Wing? Chi?) e l’essere un puntiglioso stracciacazzi nella realtà… potevo non scegliere di restare in un posto che mi consentiva di giocare un avvocato vulcaniano?
Tenok è uno di quei personaggi che porto nel cuore. Giocando di ruolo da qualcosa come 25 anni -soprattutto al tavolo, eh – di personaggi ne ho collezionati, ma lui è tra i due/tre che davvero ricordo con affetto speciale. Perché? Un po’ perché era del tutto inutile – un avvocato in plancia! Un avvocato, vulcaniano, in plancia: vi lascio immaginare quanto potesse essere utile… – un po’ perché è stato il tramite con cui ho conosciuto persone nuove, che in modo diversi nella mia vita sono entrate e rimaste, anche se poi ai raduni non ho quasi mai avuto modo di esserci. La classe dell’accademia, però, rimase sorprendentemente compatta anche nel primo incarico e questo fu un altro bel motivo per restare: quattro mesi di esami e poi smetti quando inizia a divertirti?
Lasciare Tenok, dopo una quest che l’aveva visto difendere il proprio capitano in corte marziale, è stato un bel sacrificio, ma anche necessario: serviva un tattico e serviva un personaggio utile, anche se la Rosenberg era destinata a vita breve. Con Gyskar ho poi fatto carriera – e pure l’esame di abilitazione al comando, un incubo – e pure le love story (Daxiliaaaa), ci mancherebbe. Era adorabile. Nel senso: era antipatico come solo un bajoriano tattico può essere, ma come non lo ami uno così? Uno che fa appello contro il suo capitano perché non punisce un sottufficiale e si fa pure dare ragione dal tribunale (salvo poi “accettare un trasferimento con promozione”?).
Non dirò nulla, invece, sulle quest che ho scritto. Solo che sono un genio incompreso e che il pianeta di ghiaccio rosa era splendido.
C’è un’altra cosa che non posso fare a meno di citare quando penso a Genesis: la sintassi.
Le mie prime esperienze con i GdR in chat sono state un trauma: per chi ama scrivere e bene o male conosce la lingua italiana, la prolissità finto-aulica di certi siti (perlopiù fantasy!) è insopportabile. Ci ho provato, eh: venti minuti. Al settordicesimo “messere” in quattro righe ho sempre deciso che era troppo. Esser Dante non fa per me.
La libertà di scrivere in una lingua sostanzialmente normale, unita alla fluidità del gioco, privato di meccanicismi e rotazioni rigide, per me ha fatto il successo di Genesis. E “per me” non è questione di opinione personale, ma di diretta testimonianza: senza questi elementi di semplicità e immediatezza penso sarei fuggito, come accaduto altre volte da altri posti.
Ora son passati quei comodi comodi 16 anni. Le notti a giocare un po’ mancano, ma mancherebbe anche il tempo da dedicare a qualcosa che ti chiede una buona presenza perché sia davvero divertente, per sé e per gli altri. L’effetto nostalgia? No. Beh, non finché ci sarà il JJ-verse! :D (N.D.R. Vedremo! :P)
0 Commenti
Registrati per rispondere